ISPETTORATO E CONTROLLI SU CIG-FIS-COGD

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Dopo il periodo di sospensione delle attività per il coronavirus e l'inizio della “fase 2”, partono i controlli per verificare la corretta e legittima fruizione degli ammortizzatori sociali e degli assegni ordinari, previsti, da ultimo, dall'articolo 68 del Dl 34/2020 (decreto rilancio), da parte delle aziende e dei lavoratori interessati.
Lo ha disposto l'Ispettorato nazionale del lavoro (Inl) con la circolare 532/2000 del 12 giugno su input della commissione centrale di programmazione della vigilanza presso il ministero del Lavoro. 
Anche l'Inps, in capo al quale fanno carico tutte le erogazioni degli ammortizzatori sociali con causale Covid-19, si è mosso sulla stessa linea rappresentando la necessità di avviare alcuni accertamenti urgenti, previa intesa con i corrispondenti Ispettorati territoriali.
Sarà cura delle commissioni regionali coordinare tutti i controlli comunque finalizzati a verificare il corretto utilizzo delle risorse pubbliche ed al contrasto di eventuali fenomeni elusivi o fraudolenti.
Le azioni di vigilanza riguarderanno le aziende, il cui elenco sarà fornito dall'Inps, che hanno fatto richiesta delle varie tipologie di integrazione guadagni: ordinaria, in deroga o Fondo di integrazione salariale (Fis), nonché domande di indennità per il sostegno al reddito, presentate dai lavoratori.
Nella programmazione dovrà essere posta particolare attenzione nei riguardi:
-delle aziende operanti nei settori che non hanno subito interruzione o che hanno operato in deroga alle limitazioni imposte dai vari decreti;
-delle aziende che nei periodi immediatamente precedenti al ricorso alle varie forme di cassa integrazione, abbiano presentato domanda di iscrizione, ripresa dell'attività, modifiche di inquadramento o che abbiano proceduto ad assunzioni, trasformazione e riqualificazione di rapporti di lavoro;
-delle aziende che presentino un numero di lavoratori interessati agli ammortizzatori sociali correlato con quello di eventuali esternalizzazioni;
-delle aziende che hanno collocato in smart working lavoratori dipendenti e per i quali abbiano ugualmente richiesto l'intervento sociale;
-delle aziende che non hanno comunicato agli Istituti la ripresa, anche parziale, dell'attività lavorativa.
Per quanto concerne i lavoratori, il controllo sarà indirizzato nei confronti di quelli che hanno presentato domanda e fruito di indennità di “sostegno al reddito” con particolare riferimento agli stagionali del turismo e degli stabilimenti termali, agli operai agricoli, ai lavoratori autonomi iscritti alle rispettive gestioni per l'assicurazione previdenziale obbligatoria quali: artigiani, commercianti, imprenditori agricoli professionali, coltivatori diretti, coloni e mezzadri.

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