POSSIBILI MODIFICHE DEL DL RILANCIO

«Chiediamo all’Europa di partecipare al Sure e i 20 miliardi spettanti all’Italia, pari al 20% della cifra complessivamente disponibile, saranno destinati agli ammortizzatori sociali»: l’annuncio del premier Giuseppe Conte, conferma quanto anticipato ieri dal Sole 24 Ore: con le risorse europee la cassa integrazione Covid potrà essere prolungata almeno fino alla fine dell’anno.

Il presidente del Consiglio ha sottolineato in conferenza stampa l’ampia portata della proroga della cassa integrazione di ulteriori 9 settimane concessa dal Dl Rilancio, estesa alle imprese con un solo dipendente, riconoscendo però che «molti sono ancora insoddisfatti». Il problema anzitutto è che il Dl 34 ha previsto la concessione della proroga in due tranche, le prime 5 settimane da fruire entro il 31 agosto per chi ha già utilizzato tutto il plafond di 9 settimane del Dl Cura Italia di marzo, e le ulteriori 4 settimane da utilizzare a partire dal 1° settembre fino alla fine di ottobre.

Tuttavia le imprese che con l’avvio del lockdown hanno dovuto chiudere i battenti e chiedere la cassa integrazione stanno già terminando le prime 14 settimane, o sono in procinto di terminarle, e si troveranno a breve senza la copertura degli ammortizzatori sociali fino al 1° settembre e senza, peraltro, poter licenziare (il blocco dei licenziamenti è stato prorogato fino al 17 agosto). 

Per superare queste criticità in sede di conversione in legge del Dl 34, attualmente all’esame della Camera, si prevedono emendamenti della maggioranza: «Lasceremo spazio ad iniziative dei gruppi parlamentari – spiega Francesca Puglisi, sottosegretaria al Lavoro – per superare il frazionamento in due tranche della proroga degli ammortizzatori sociali, unendo le 5 settimane con le 4 settimane, e allungando la copertura fino alla fine dell’anno». Cancellato il termine del 1 settembre, i datori di lavoro che hanno terminato prima le 14 settimane potranno utilizzare subito le ulteriori 4 settimane, senza avere periodi scoperti. I 20 miliardi messi a disposizione per l’Italia dal nuovo strumento europeo serviranno, appunto, a finanziare questi due interventi e ad avviare un’ampia riforma degli ammortizzatori sociali, per superare le criticità riconosciute dallo stesso premier Conte. Resta da capire se Bruxelles darà il via libera alla copertura retroattiva delle ore di Cig concesse prima dell’arrivo dei fondi Sure.

L’estensione degli ammortizzatori almeno fino alla fine dell’anno, è richiesto con insistenza da Confindustria e sindacati, visto che la ripresa ancora esclude molti settori produttivi (turismo, organizzazione di fiere e convegni, ristorazione, giochi) e anche per i settori riaperti (metalmeccanica, costruzioni) ci vorrà del tempo prima di tornare sui livelli produttivi pre-emergenza. Confindustria Alberghi, per citare un esempio, ieri evidenziava come il 95% delle strutture alberghiere è ancora chiuso e il 97% dei lavoratori è in attesa della Cig.

Il malcontento dei settori produttivi è legato anche ai ritardi nei pagamenti, soprattutto del Fondo di integrazione salariale e della cassa in deroga. «Bisogna proteggere tutti, fino alla fine dell’anno, con la piena copertura degli ammortizzatori sociali» ha detto il segretario generale aggiunto della Cisl, Luigi Sbarra, sottolineando che «la tensione sociale è altissima e per disinnescarla occorre mettere in campo risorse e leve che estendano ed assicurino fino a dicembre la liquidazione e l’accelerazione di tutte le prestazioni di ammortizzatore sociale».

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