DECRETO LIQUIDITA'

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Pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 94 il Decreto-Legge n.23/2020 contenente "Misure urgenti in materia di accesso al credito e di adempimenti fiscali per le imprese, di poteri speciali nei settori strategici, nonché interventi in materia di salute e lavoro, di proroga di termini amministrativi e processuali", in vigore dal 9 aprile 2020. Il decreto, con uno stanziamento di 400 miliardi di liquidità, interviene su cinque principali ambiti: misure di accesso al credito per le imprese; misure urgenti per garantire la continuità delle imprese colpite dall'emergenza Covid-19; disposizioni urgenti in materia di esercizio di poteri speciali nei settori di rilevanza strategica; misure fiscali e contabili e ulteriori disposizioni in materia di termini processuali e procedimentali e in materia di salute e lavoro.

Le misure di accesso al credito alle imprese prevedono garanzie da parte dello Stato per un totale circa di 200 miliardi di euro concesse attraverso la società SACE Simest, del gruppo Cassa Depositi e Prestiti, in favore di banche che effettuino finanziamenti sotto qualsiasi forma. In particolare, la garanzia coprirà tra il 70% e il 90% dell’importo finanziato, a seconda delle dimensioni dell’impresa, ed è subordinata a una serie di condizioni. Il decreto potenzia poi il Fondo di Garanzia per le PMI, aumentandone sia la dotazione finanziaria sia la capacità di generare liquidità anche per le aziende fino a 499 dipendenti e i professionisti; e prevede un forte snellimento delle procedure burocratiche per accedere alle garanzie concesse dal Fondo. Inoltre, tra le novità fiscali introdotte: la sospensione di IVA, ritenute e contributi per soggetti con calo di fatturato di almeno il 33% per ricavi/compensi sotto i 50 milioni e di almeno il 50% sopra tale soglia, oltre che per i soggetti che hanno iniziato ad operare dal 1° aprile 2019; per i residenti delle 5 province più colpite (Bergamo, Brescia, Cremona, Lodi, Piacenza) la sospensione del versamento IVA, a prescindere dalla soglia di fatturato di 50 milioni, per cali di fatturato di almeno il 33%; la ripresa dei versamenti a giugno, con la possibilità di rateizzazione in 5 rate. La sospensione delle ritenute d’acconto sui redditi da lavoro autonomo prevista dal decreto “Cura Italia” viene concessa anche alle scadenze di aprile e maggio. Esteso poi al 16 aprile il termine per i versamenti in scadenza il 20 marzo scorso e prorogata dal 31 marzo al 30 aprile la scadenza per l’invio della Certificazione Unica. Infine, il credito d’imposta al 50% per le spese di sanificazione degli ambienti di lavoro viene allargato anche all’acquisto dei dispositivi di protezione individuale, mascherine e occhiali.

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