Pienamente operativo il nuovo sistema realizzato dall’Inps per gestire le domande di assegno per il nucleo familiare (Anf).
Sarà il lavoratore, che ha inoltrato – direttamente o tramite patronato - la domanda telematica all’istituto di previdenza, a comunicare l’esito positivo della richiesta al datore di lavoro. L’azienda, quindi, avvalendosi della nuova procedura denominata “consultazione importi Anf”, consulterà l’archivio messo a disposizione dall’Inps per conoscerne l’importo. Questo quanto si evince dalla lettura del messaggio Inps 1777/2019 , in cui l’ente di previdenza fornisce, tra l’altro, alcune importanti precisazioni inerenti alla dinamica di rilascio delle autorizzazioni (in taluni casi necessarie per riconoscere l’Anf) e la redazione del flusso uniemens.
Sino al 31 marzo 2019, i lavoratori subordinati aventi diritto all’assegno presentavano il modello Anf/Dip all’azienda che - direttamente o tramite il consulente del lavoro – procedeva, utilizzando le tabelle predisposte, a determinare l’importo e ad anticiparlo al beneficiario. Dal 1° aprile, invece, i dipendenti devono inoltrare un’istanza esclusivamente telematica all’Inps, direttamente o tramite i patronati e, quindi, verificare se la domanda è stata accettata (riceveranno un provvedimento formale solo in caso di reiezione della richiesta) e comunicarlo alla propria azienda.
Dal quel momento in poi il datore di lavoro, accedendo al cassetto previdenziale aziende e utilizzando il nuovo applicativo, può verificare l’ammontare dell’Anf da inserire in busta paga per la relativa corresponsione.
Nel messaggio 1777 sono fornite anche le istruzioni per la redazione del flusso uniemens, che tengono conto della nuova procedura dedicata alla richiesta e alla gestione degli assegni. Dalla denuncia di competenza del prossimo mese di luglio non saranno più richieste alcune notizie di cui il datore di lavoro non avrà più contezza. L’aspetto più interessante per aziende e consulenti riguarda il superamento di quanto indicato nel messaggio Inps 4283/2017 . Vale a dire che, sempre a decorrere dall’uniemens riferito a luglio 2019, in caso di corresponsione di Anf relativi a periodi arretrati di importo superiore a 3.000 euro, non sarà più necessario trasmettere i flussi di regolarizzazione.
Riguardo alle autorizzazioni, che spesso sono richieste a corredo delle domande di Anf, viene specificato che non viene più consegnato al richiedente il modello Anf 43 ma l’esito deve essere consultato online dall’interessato; ciò vale anche per le richieste di autorizzazione presentate prima del 1° aprile ma non ancora istruite. In questo ultimo caso, è opportuno che il lavoratore informi il datore. L’accesso ai dati consentirà, inoltre, di verificare la decorrenza e la scadenza dell’autorizzazione.
Infine, un cenno riguardo all’architettura del nuovo applicativo per gli Anf. Per rendere ancora più fluida l’attuale versione è auspicabile che, con un prossimo aggiornamento, sia reso possibile ai consulenti, che gestiscono numerosi clienti e che ricorrono alla scelta massiva, di selezionare più aziende cumulativamente.
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