L'Inail in campo per offrire un contributo alle aziende che assumono un disabile da lavoro per il superamento e l'abbattimento delle barriere architettoniche, l’adeguamento e l'adattamento delle postazioni di lavoro e per la formazione. Come ormai noto, a partire dal 1° gennaio 2018 tutte le piccole e medie imprese con almeno 15 dipendenti devono presentare la richiesta di assunzione di un lavoratore appartenente alle categorie protette. Le modalità operative per l'attivazione degli interventi - si legge sul sito Inail - sono contenute nelle circolari dell'Istituto n. 51/2016 e n. 30/2017, che definiscono il procedimento per l’attivazione del progetto di reinserimento personalizzato, con la partecipazione attiva del datore di lavoro e del lavoratore disabile. Tre le tipologie di intervento previste che riguardano:
- il superamento e l’abbattimento delle barriere architettoniche: dagli interventi edilizi, impiantistici e domotici ai dispositivi finalizzati a consentire l’accessibilità e la fruibilità degli ambienti di lavoro (per cui è previsto un limite massimo di spesa rimborsabile pari a 95mila euro);
- l’adeguamento e l’adattamento delle postazioni di lavoro: dagli arredi agli ausili e ai dispositivi tecnologici, informatici o di automazione, compresi i comandi speciali e gli adattamenti di veicoli che costituiscono uno strumento di lavoro (40mila euro);
- interventi personalizzati di formazione e tutoraggio, per l’addestramento all’utilizzo delle postazioni e delle relative attrezzature (15mila euro).
Nel limite massimo fissato per ogni tipo di intervento, l’Inail rimborsa al datore di lavoro il 100% delle spese sostenute per il superamento o l’abbattimento delle barriere architettoniche e per l’adeguamento delle postazioni di lavoro e il 60% del costo totale degli interventi di formazione. L’Istituto rimborsa e/o anticipa ai datori di lavoro le spese relative alla realizzazione dei progetti personalizzati attivati fino a un massimo complessivo di 150mila euro per ciascun progetto.
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